AREE DI ATTIVITÀ

MEDICINA FISIOLOGICA DI REGOLAZIONE E LOW DOSE MEDICINE

«Non basta prevedere la malattia, occorre insegnare la salute per conservarla». Lo diceva già Ippocrate 25 secoli fa.
La medicina moderna, purtroppo, ha questo atteggiamento prevalente: curare i sintomi e lasciare inalterato il meccanismo fisiopatologico fondamentale che caratterizza l’essere umano e qualsiasi tipo di malattia. Per esempio in campo cardiologico l’infarto con l’angioplastica primaria, consente un pronto recupero in una patologia che solo 20 anni orsono necessitava di una lunga convalescenza. Ma quando si tratta poi di gestire la malattia nella sua fase cronica incontra delle grosse difficoltà.
Inoltre, a fronte dei grandi progressi registrati nel passato, fatica a dare una risposta soddisfacente non solo in ambito cardiologico ma anche a molte malattie croniche tra cui la sindrome allergia, le malattie reumatiche, la psoriasi e le sindromi autoimmuni come il Morbo di Crohn e la colite ulcerosa.

Negli ultimi anni è avvenuta una svolta epocale che ha aperto nuovi orizzonti nella cura delle patologie croniche, fornendo una speranza di cura alternativa: è nata la Medicina Fisiologica di Regolazione e Low Dose Medicine (M.F.R.), definita in inglese P.R.M. (Physiologic Regulation Medicine). ll nostro organismo è composto da ben 40 mila miliardi di cellule che non possono vivere ognuna per sè, ma  ovviamente, devono comunicare tra  loro e lo fanno tramite sostanze definite “messenger molecole”,  trasmettendosi importanti “istruzioni di funzionamento” per il nostro corpo.

Le principali molecole implicate in questo network di sostanze sono: neuro peptidi, citochine, ormoni, fattori di crescita. Recenti studi stanno dimostrando che lo stato di salute è caratterizzato da un equilibrio tra le sostanze messaggere che si altera nelle malattie. Ovviamente, dopo la scoperta delle molecole messaggere il mondo scientifico ha tentato di utilizzarle in campo terapeutico.

Uno dei primi utilizzi ha riguardato l’uso dell’interferone per la cura delle epatiti virali. Purtroppo l’uso clinico di questi che vengono definiti “farmaci biologici” è sempre stato limitato dai gravissimi effetti collaterali causati dalla somministrazione di citochine ed interleuchine a concentrazione farmacologica

Una  nuova speranza è stata fornita dalla Medicina Fisiologica di Regolazione e Low Dose Medicine. La M.F.R. si basa su un concetto di cura rivoluzionario: curare le malattie dell’organismo sfruttando le MOLECOLE MESSAGGERE  somministrate in una nuova forma farmacologica che consenta di correggere gli squilibri esistenti eliminando il pericolo degli effetti collaterali. L’intuizione della M.F.R. consiste nell’aver trovato una modalità di ricreare i messaggi con cui comunicano le cellule del nostro corpo, dopo che ne è stato  “decodificato” il linguaggio: possiamo dire che i farmaci della Medicina Fisiologica di Regolazione e Low Dose Medicine letteralmente “parlano alle cellule” e dicono loro cosa devono fare o non fare. Si tratta di  un concetto di terapia assolutamente rivoluzionario!

dott. umberto trecroci medicina fisiologica di regolazione low dose medicine

Per ovviare al problema degli effetti collaterali negli ultimi anni, un gruppo di medici italiani, ha messo a punto una metodica di preparazione farmacologica, la Sequential Kinetic Activation, che, partendo dalle classiche MOLECOLE MESSAGGERE,  consente di  mettere  a punto nuovi farmaci  efficaci anche con  basse dosi di principio attivo . L’uso delle microdosi garantisce l’assenza dei gravi effetti collaterali che le MOLECOLE MESSAGGERE avrebbero ai dosaggi farmacologici standard, mentre l’attivazione con S.K.A. ne consente l’efficacia, come dimostrato in numerosi studi clinici:  è nata la Low Dose Medicine.

Si tratta di una svolta epocale che, come detto,  orgogliosamente, dobbiamo alla ricerca italiana. La nuova metodologia di cura per molte patologie croniche è basata sulla sovrapposizione tra le Molecole Messaggere somministrate in “Low Dose S.K.A.” ed i farmaci convenzionali. Si effettua un cosiddetto  “overlapping terapeutico”, cioè una sovrapposizione terapeutica, che consente di ridurre significativamente l’uso dei farmaci chimici e, quindi, l’intossicazione del paziente.

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